lo strano caso dello spot Sperlari in 7/8

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Noi musicisti – ma immagino anche voi persone normali – ogni tanto soffriamo di anomali fenomeni di percezione dovuti all’attenzione compulsiva con cui sezioniamo gli ascolti nel dettaglio. Seguiamo linee di basso per evitare di perderle sotto gli strati sonori degli arrangiamenti, curiamo maniacalmente la eco di un suono finché non sparisce del tutto, teniamo il tempo con qualunque parte del nostro corpo (va be’ non proprio tutte) e armonizziamo con tutti gli intervalli possibili anche la sirena dell’ambulanza. Questa attitudine ci permette di cogliere, riconoscere e catalogare ogni forma di musica in qualunque situazione. A quale musicista non è mai capitato di addormentarsi durante una canzone e, destandosi pochi istanti dopo, avere l’impressione che il pezzo abbia saltato qualche beat allo stesso modo in cui, quando entriamo in galleria con l’autoradio accesa, facciamo quel gioco di continuare a cantare la canzone quando il segnale sparisce per vedere se andiamo perfettamente a tempo, in modo da riprenderla all’uscita dal tunnel? Come dite? Sono solo io a farlo?

Comunque il punto è che il nostro orecchio spropositato ci fa cogliere sempre e ovunque le cose belle e quelle brutte, le tracce regolari e quelle anomale. Vi dico tutto questo perché stamattina, mentre ascoltavo Radio Popolare andando in stazione, è partito lo spot natalizio della Sperlari. Ve lo ricordate il celebre cofanetto e Gianrico Tedeschi che lo pubblicizzava alla tele negli anni 70? Lo spot radiofonico del 2017 invece dice che “non c’è Natale senza Sperlari” ed è uno spot molto efficace e piuttosto in linea con gli standard della pubblicità radiofonica se non fosse che stamattina vi giuro che l’ho sentito in un edit in 7/8.

L’ho cercato in lungo e in largo nella rete, ho anche chiesto su Facebook informazioni al’agenzia di comunicazione che lo ha prodotto, ma non c’è traccia. La cosa mi sta facendo impazzire. Ho avuto forse un’allucinazione?

Ma, a parte questo sconforto, la cosa mi ha sorpreso positivamente: se effettivamente esiste un radio edit in 7/8 significa che finalmente i miei amati tempi dispari sono stati sdoganati anche a supporto dei consigli per gli acquisti, il che è molto strano perché non sai mai come la gente può reagire a un 7/8. I tempi dispari, se li prendi per il verso sbagliato, ti destabilizzano, ti fanno perdere l’equilibrio e possono generare insofferenza. Associare un 7/8 a un prodotto può anche indurre il consumatore a cambiare idea per la mancanza di linearità.

Non è il caso mio. Anzi. Se effettivamente esiste una versione dello spot radiofonico della Sperlari in 7/8 sono pronto a diventare il fan numero uno, e voi della Sperlari non preoccupatevi: non c’è nessun rischio che qualcuno, battendo il tempo dispari, si incarti.

(Segue versione in 4/4).

3 pensieri su “lo strano caso dello spot Sperlari in 7/8

  1. Gianfranco Clerici

    Buonasera, sono Gianfranco Clerici, coautore con Nicolò Fragile della musica del radio Sperlari. Grazie per le belle parole, che non posso che condividere soprattutto per quella ‘passione ad entrare nella musica’, quella mania meravigliosa di cercare gli strumenti, le armonizzazioni, la tessitura ritmica… Per me i tempi dispari, se usati bene e non gratuitamente – come hanno fatto i Genesis con cui sono cresciuto – sono una componente naturale. Qui sono stati una necessità, poiché il formato di 20” e le cose che il Cliente voleva/doveva dire non erano compatibili con il brano ‘steso’ in 4/4. Ci siamo trovati a risuonare il pezzo in 7/8 e superato un iniziale ‘imbarazzo’ ci siamo resi conto che non solo funzionava ma il brano prendeva un ‘anda’ ancor più divertente e ricercato. È andata così.
    Oggettivamente non mi sarei mai aspettato di usare un tempo dispari in una filastrocca natalizia, e invece…
    Ovviamente ti invierò i tagli dispari! Grazie ancora e un abbraccio.
    Gianfranco Clerici

  2. plus1gmt

    Grazie a te Gianfranco, intanto per aver risolto un dubbio su cui mi arrovellavo da stamattina e, soprattutto, per fare con passione il mestiere più bello del mondo. Complimenti per la tua composizione, per la scelta del 7/8, per aver citato i Genesis che sono alla base anche della mia formazione musicale e per aver dedicato qualche minuto per rispondermi.

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