la musica in grande

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Le dimensioni contano? Noi di “Alcuni aneddoti dal mio futuro” pensiamo proprio di sì. Ma non fraintendetemi. Intanto non siamo in tanti in questa redazione di ciarlatani, nel senso che difficilmente superiamo il valore di zero e quando c’è uno a scrivere, l’unico, talvolta risulta persino assente a se stesso. E poi mi riferivo ai supporti musicali e spero che l’incipit di questo post non vi abbia tratto in inganno. Il tema è l’annosa questione materializzazione versus dematerializzazione, analogico verso digitale, fisico verso virtuale, e l’occasione viene da una foto che ho visto (fidatevi sulla parola) e che ritrae una songwriter americana che sfoggia con un sorriso a trenta e rotti denti una copia in vinile del suo primo lavoro discografico.

La cosa curiosa è che la cantautrice in questione risulta piuttosto minuta di corporatura, perché la copertina del disco nelle sue mani appare gigantesca e non si tratta, ve lo assicuro, di un’illusione ottica. L’artista è ritratta in posa con l’album ben serrato contro il petto e l’assenza di altri termini di paragone in grado di conferire la corretta percezione delle proporzioni tra i soggetti ritratti fa sembrare il 33 giri davvero grande. Ho pensato così che sarebbe davvero bello se il diametro dei dischi e la superficie delle relative cover fossero molto più ampi di quanto sono in realtà perché chi ama il vinile è attratto proprio dalle dimensioni del supporto, molto più appaganti rispetto al cd, per non parlare dell’mp3 o di Spotify in cui è tutto ridotto a bit, a scapito della sinestesia.

Certo, questo aumenterebbe ulteriormente la difficoltà della loro conservazione domestica. Ad oggi solo l’Expedit dell’Ikea e pochi mobili pensati su misura possono accogliere comodamente i 33 giri. A chi, come me, è ricorso a un sistema standard e ha dovuto chiedere una customizzazione dell’altezza dei ripiani la vita si complicherebbe ulteriormente perché nella civiltà dei socialcosi nessuno si cura più degli oggetti ingombranti e ai detrattori del supporto fisico do appuntamento al giorno in cui qualcuno romperà l’Internet e si troveranno con un pugno di mosche.

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