auto e radio

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Persone competenti in ambito musicale meritano i migliori sistemi di riproduzione hi-fi e di amplificazione dedicati ad ogni ambiente che si trovano ad abitare. Ma non è così. Io che sono il più competente di tutti non ho mai provato la sensazione di guidare una macchina costosa dotata di un autoradio con i fiocchi. Fondamentalmente perché sono un morto di fame e non ho mai posseduto vetture di un certo livello ma solo modelli strausati con linee di almeno un decennio prima. Vere e proprie carrette rumorosissime sulle quali, nel migliore dei casi, erano installati dispositivi della generazione precedente. Riproduttori di musicassette nell’era dei cd, riproduttori di cd nell’era dei cd tarocchi con gli mp3 masterizzati, riproduttori dei cd tarocchi con gli mp3 masterizzati nell’era delle periferiche usb, lettori dotati di ingresso usb nell’era della smaterializzazione, del virtuale, degli smartphone e di quelle diavolerie che fanno sembrare l’auto un’astronave e che costituiscono un parco giochi e divertimenti per i ladri e i ricettatori di optional da cruscotto. Il tutto su veicoli che, superati gli ottanta all’ora, si sintonizzano su un’unica sorgente sonora, quella del motore su di giri con l’accompagnamento delle ruote sull’asfalto. Eppure ne avrei di esperienze da provare. Pezzi al fulmicotone per la terza corsia in autostrada. Atmosfere urban per guidare verso casa di notte sotto le luci artificiali della città. Tormentoni estivi sulle strade del litorale con l’aria bollente che entra dal finestrino. Audioricostituenti per dare la carica il lunedì mattina. Canzoni rassicuranti per ritrovare la direzione giusta. Invece, purtroppo, ce n’è sempre una e alla fine, preso dallo sconforto, mi ritrovo costretto a subire le selezioni delle stazioni radio perché non ho mai tempo di masterizzare gli mp3 sui cd, anzi a dirla tutta non compro cd masterizzabili o riutilizzabili da almeno dieci anni, non posso collegare il telefono se non con quegli accrocchi che lo sintonizzano sulle fm della radio con pessimi risultati, non possiedo una cassa bluetooth ma so che sarebbe un surrogato di benessere, come quel mio amico che aveva sistemato una coppia di gigantesche casse dello stereo sui sedili posteriori della Polo. Quindi niente. Durante i viaggi lunghi, mentre moglie e figlia dormono, indosso gli auricolari e viaggio così, come un ascoltatore medio qualunque, quando chissà quante cose avrei da insegnare al mondo se potessi avere un’autoradio come si deve.

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