non cambiare mai

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Se volete essere miei amici ci vuole poco. Non dovete essere grillisti, nazifascisti, salvinisti o renzisti ma, invece, sostenete il PD per cambiarlo in meglio. E comunque se avete sbagliato in passato – ma avete compreso il vostro errore – nessun problema a ripartire da zero. Dovete riconoscere la superiorità dei Genesis con Peter Gabriel sul resto della produzione musicale di tutti i tempi. È fondamentale avere pazienza con tutte le domande che faccio, essere gentili e non indossare Hogan. I tatuaggi non sono graditi ma se giurate di essere pronti a tutto per nasconderli so essere comprensivo. È importante non seguire il calcio, non menarla con il rugby o il basket considerando che in Italia siamo scarsi come la merda. Piuttosto, posso accompagnarvi sulle gradinate di qualche palasport per seguire una partita qualsiasi di volley femminile, l’importante è non tifare per nessuna delle due squadre ma per il gesto atletico in sé. Dovete consultarmi prima di prendere qualunque iniziativa inerente la condivisione di giudizi su novità discografiche, in cambio posso contare su di voi per cose come usare il trapano, cambiare le spazzole dei tergicristalli della macchina, fare il 730. Non leggete autori italiani contemporanei, non seguite il cinema italiano contemporaneo e anche in musica siete tutto sommato esterofili a parte certo indie che ascolta anche mia figlia e cose anni novanta come Subsonica, Delta V o Almamegretta. Questo perché non è che dovete fare sempre e comunque quello che dico io ma perché il mondo è bello perché è vario e quindi di gente che potete frequentare sono pieni i social. A proposito, un’altra qualità molto apprezzata è scrivere bene ed esprimersi in modo volutamente sgrammaticato come faccio io solo sulle piattaforme in cui si capisce che lo fate apposta. Certo, riconoscere l’intenzione delle affermazioni sui social non è facile, ma dopo decenni di tempo buttato via al computer e sugli smartphone un po’ di esperienza dovreste averla fatta. Un plus molto importante è lasciarvi convincere dalla mie opinioni anche perché poi, quando succede, mi sento in colpa e finisce che cerco di farvi tornare sui vostri passi, quindi non ci perdete nulla. Non chiedetemi dischi in prestito e, anzi, fate come quel mio compagno di liceo che mi ha restituito “The River” quarant’anni dopo. Mi pare sia tutto. Potete prenotare una richiesta di amicizia commentando qui sotto oppure scrivendomi in privato a plus1gmt@gmail.com.

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