dalla parte dei Tirreni

Standard

Da qualche tempo sono iscritto a un gruppo di Facebook che si chiama “Passione Etrusca” e vi assicuro che non è un posto in cui ci si scambiano foto di milf della regione compresa tra l’Arno e il Tevere. Gli Etruschi hanno sempre suscitato un forte fascino sulla mia fantasia storica, come del resto altri argomenti porno e scottanti come la cultura proto-villanoviana e tutto il resto delle popolazioni pre-romaniche e coeve fino al periodo monarchico e repubblicano. Il fatto è che anche su “Passione Etrusca” ci sono i troll, c’è gente che si manda affanculo, ci sono amministratori che ricevono segnalazioni di persone da bannare, c’è l’ironia fuori luogo, i rompicoglioni, i puntacazzisti, gli strafalcioni grammaticali, i profili fake, gli “e allora il PD” e tutto il resto delle cose che ci hanno portato alla nausea i social network, a partire dalla gente. Possiamo quindi stare tranquilli: l’odio su Facebook non è una prerogativa dei temi legati all’immigrazione, all’omosessualità, ai sopravvissuti ai lager nazisti, alla religione, alle pagine “Sei del paesello se..” e alla politica. In Italia la guerra civile del duemila può scoppiare per qualunque motivo: non solo tra gli ultras del calcio ma anche tra gattari e cinofili, tra fan di Morgan e seguaci di Bugo, boomer contro trentenni, vegani contro organizzatori della sagra dell’arrosticino, chi va in viaggio in Francia contro i vacanzieri autarchici e chi ha l’Opel e chi compra Volkswagen. Due fazioni contrapposte per qualcosa si trovano sempre. C’è chi sostiene al contrario che quest’odio a parole è un ottimo ammortizzatore emotivo che impedisce agli italiani lasciati in balia della propria ignoranza di mettersi le mani in faccia, di investirsi volontariamente con la macchina, di prendersi a pistolettate come negli anni di piombo. Io non ne sono così sicuro e, nel dubbio, anche nel gruppo “Passione Etrusca” preferisco non intervenire nelle discussioni. E, se proprio volete sapere la mia opinione, secondo me erano autoctoni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.