Se fossi come il mio vicino maschio alfa avrei già rimesso a posto casa e box, grazie alla quarantena. Avrei tinteggiato le pareti e costruito una porta scorrevole per chiudere il vano che contiene lavatrice, asciugatrice e scaffalature nell’antibagno. Avrei equipaggiato con un sistema di mensole la nuova parete in cartongesso con cui abbiamo chiuso l’ingresso secondario della cucina, che fa da schienale all’armadio che abbiamo fatto costruire su misura lungo il corridoio di accesso alla sala.
Poi avrei pulito una ad una le listarelle delle veneziane del balcone, sopra e sotto, spruzzando meticolosamente il detergente, passando un panno per lavare tutta la superficie e uno differente per asciugare subito dopo. Avrei potuto persino sostituire le cordicelle che le intemperie ormai hanno ridotto a brandelli sfibrando il rivestimento rosso esterno e lasciando solo l’anima interna bianca. So che è sufficiente fissarne un’estremità a un’altra con la fiamma di un accendino e lo so perché me lo ha suggerito lui.
Ma oggi c’è il sole e fa caldo, così mi sono messo a scrivere sul balcone. Una famiglia con tre figli si è trasferita nella villetta che sorge proprio qui davanti. I bambini stanno lavando lo scooter e la bici della mamma proprio sotto i miei occhi. Riesco a osservarli e a scrivere contemporaneamente senza spostare lo sguardo sulla tastiera, questa è un’abilità non da tutti, altro che cambiare le cordicelle delle veneziane. Che poi chissà perché si chiamano così. Forse le cordicelle che manovrano l’inclinazione delle lamelle permettono di spiare di nascosto i gondolieri?
Il mio vicino maschio alfa però è sempre disponibile. Gli ho detto che mi si era scaricata la batteria della macchina e, senza che gli chiedessi nulla, mi ha suonato al campanello e, praticamente, ha fatto tutto lui. Prima ha provato a rimetterla in sesto con un dispositivo che si chiama booster. Poi ha avvicinato la sua auto alla mia e, con i cavi, me l’ha messa in moto. Quindi mi ha suggerito di spostare la macchina dal parcheggio in strada nel garage così l’ha collegata a un caricatore per verificare se la batteria fosse da sostituire o meno. Infine, visto l’esito dell’operazione, mi ha cercato su Amazon il modello di batteria da acquistare e me lo ha salvato addirittura nel carrello. Dopo qualche ora mi ha persino regalato per Pasqua due riproduzioni in cioccolato fondente di componenti meccaniche e un termometro fatto a forma di manometro, tutta roba proveniente dai gadget aziendali che riesce a mettere via.
Mentre si accertava dello stato di salute della mia macchina, con un cenno di disapprovazione del viso mi ha comunicato che la guarnizione della testata perde – non ho capito che cosa – e che presto sarà da sostituire. Ci vorrà un millino, così mi ha detto. La mia macchina l’ho pagata cinque milllini, per usare il suo lessico, e già l’anno scorso, tra pompa di alimentazione, climatizzatore e altri interventi di manutenzione ordinaria ho superato ampiamente il suo valore di acquisto.
Il fatto è che anche la famiglia con i tre figli che si è trasferita nella villetta qui davanti è guidata da un maschio alfa come il mio vicino. Sono entrati nella casa nuova poche settimane prima del lockdown e, approfittando del momento, ha già finito di sistemarla. Ha persino montato una copertura speciale sul capanno degli attrezzi in legno che ha costruito con le sue mani, probabilmente abbattendo da solo una sequoia da qualche parte e ricavando le assi necessarie. Nel tempo in cui ho scritto questo post lui e i suoi figli hanno terminato di lavare la moto e la bici della moglie e ora sta passando uno scopettone per asciugare i rimasugli di acqua e detersivo dal vialetto d’ingresso. Poi mi ha notato e ci siamo salutati, probabilmente ha scoperto solo ora di vivere di fronte a un blogger di un certo livello.