Incarno diverse personalità. Ispiro sufficiente credibilità da permettermi addirittura delle percentuali, anche se la matematica non fa parte della mia natura malgrado la insegni nella scuola primaria. Posso azzardare quindi un 33% filosofo/intellettuale/pedagogista, 33% musicista/esperto di musica e un 33% scrittore americano. Il rimanente 1% lo lascio di mancia alla vostra immaginazione, andate pure a giocarvelo a biliardino.
Il fatto è che il mio pubblico mi segue in tutto fuorché nella musica ed è un aspetto a cui non trovo una spiegazione, se non adducendo banali scusanti del tipo sono un musicista scarso/ho gusti musicali di merda. Si tratta di una provocazione, naturalmente, considerando che ascolto e suono new wave dal 1981.
Un riflesso di questo fenomeno è facilmente rintracciabile su Facebook. Pur avendo centinaia di seguaci, quando pubblico una mia composizione non ricevo apprezzamento alcuno, anzi quasi sempre passa inosservata, mentre qualsiasi stronzata che scriva ottiene successi sin troppo sovradimensionati. Non credo però che il mio pubblico sia composto da gente di poche pretese. Piuttosto, credo di cavarmela bene nella narrativa, nell’aneddotica e nelle freddure da social media, l’esempio più calzante di filosofia (il mio primo 33%, ricordate?) presentata con le sembianze di ingenua ironia e i miei lettori lo riconoscono e mi premiano per questo. Per non parlare del successo di questo blog che, non dimenticatelo, a luglio compie dieci anni in questa veste, anche se – i più fedeli fan ricorderanno – mi occupo di scrittura per il web oramai da quasi venti.
Non vorrei sembrarvi presuntuoso, ma credo che un po’ di riconoscenza in più per le mie proposte musicali dovrei meritarlo. Eppure non c’è verso di strappare il plauso nemmeno dei contatti più stretti. Amici e parenti non mi danno nessuna soddisfazione. Questo è uno dei principali motivi che mi ha spinto a ritirarmi dalle scene, ormai da circa quindici anni, ma nulla mi toglie dalla testa che non mi sia stata mai dedicata una adeguata attenzione. Pazienza, metterò da parte la mia personalità audiofila e mi concentrerò unicamente sul resto.
…è che hai dei gusti musicali di merda (non so se l’ha già detto qualcuno).
(scusa eh)