ma da sempre tu sei quella che paga di più

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La cultura della prevaricazione violenta è propria del maschio, questo possiamo sostenerlo senza dati alla mano ma in natura, a parte qualche eccezione, mi pare che da sempre funzioni così. Serve per la caccia, per allontanare gli altri prevaricatori violenti che si vogliono impossessare delle prede cacciate e cose di questo tipo. Il maschio umano, mettendo l’intelligenza al servizio della prevaricazione violenta, ha cominciato poi a lavorare sulle tecniche di prevaricazione violenta, allenando la propria forza fisica, mettendo l’astuzia al servizio della prevaricazione violenta e inventando strategie e armi di ogni tipo per ottenere i risultati prefissati in modo più efficace.

La cultura della prevaricazione maschile umana violenta regola il mondo dai tempi delle ossa lanciate in aria di 2001 Odissea nelle spazio. Poi sono successe una serie di cose importanti, alcune delle quali hanno messo a serio rischio la permanenza della specie umana su questo pianeta, fino ad oggi, un momento in cui in sette miliardi e mezzo ci contendiamo risorse e altre cose per tirare avanti. Sarebbe meglio se, anziché fare le gare per vincerle, come le scimmie evolute di Kubrik, scendessimo a compromessi e ce le dividessimo, ma la cosa più difficile è sempre la stessa, ovvero intercettare l’istinto con la ragione. Prima di dare una testata a qualcuno per una pozza d’acqua, o anche perché un prevaricatore maschio umano violento vuole fare altrettanto con la pozza d’acqua in cui ti abbeveri tu e la tua famiglia, quindi diciamo per difesa legittima, tutti i prodigi evolutivi che ci hanno fatto arrivare a fatica sino a qui, con Internet, i razzi che vanno sulla luna, la neurochirurgia, i pannelli solari, Beethoven e Shakespeare, tutte queste migliorie in teoria avrebbero dovuto potenziare quella prontezza illuminata che ci ferma prima di prendere a testate un nostro simile, o prima di commettere qualcosa che ci renderebbe meritevoli di ricevere una testata da un nostro simile.

E trovo che il fatto che malgrado i prodigi evolutivi di cui sopra continuiamo a impegnarci sulle tecniche di prevaricazione violenta, continuando imperterriti a migliorare la nostra forza fisica e a inventare le strategie e le armi più sofisticate per ottenere i risultati prefissati in modo più efficace, favorisca il rischio che il conflitto continui a essere preferito al dialogo perché più sbrigativo. Due ceffoni, poche parole e la cosa finisce lì. Il confronto è impegnativo e richiede un’intelligenza che facciamo finta di non avere, malgrado ancora i prodigi evolutivi di cui sopra.

E se ancora i maschi umani ricorrono alla cultura della prevaricazione violenta per occupare territori e per difendere e rivendicare i territori occupati, il tutto con quel popò di informazione e conoscenza della storia e le esperienze che coprono un periodo che va dalle ossa lanciate in aria di 2001 Odissea nello spazio ad oggi, figuriamoci con cose individuali che riguardano la sfera dei presunti possessi personali. Il presunto proprio paese, la presunta propria città, il presunto proprio quartiere, la presunta propria casa, la presunta propria donna.

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