gli esami di settembre

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Le invenzioni più straordinarie sono quelle che invertono un processo come lo conosciamo, dice la maestra. I bambini lungo un rigoroso circle time procedono così a elencare i pneumatici che non si bucano, i congelatori che non necessitano della sbrinatura, il riso che non scuoce, la birra analcolica, le lampadine accese che non scottano, il caffè decaffeinato, le macchine fotografiche subacquee, il pettine per i calvi senza capelli (l’alunno è un forte lettore di Topolino), i grassi che non fanno ingrassare e una grandissima quantità di cose per cui non si rischia più come una volta a partire dalle malattie di cui non si muore. La maestra alla fine tira le somme sostenendo quanto sia facile o meno prevedere tra quanto potremo consumare senza rischi di esaurire le risorse perché l’atto stesso del consumo di qualcosa produrrà l’energia e la materia necessaria per far nascere in qualche modo il doppio di quanto consumato, tanto che dovremo stare attenti a dove mettiamo i nostri sforzi e i nostri soldi. A uno dei più svegli della classe brillano gli occhi, come tutte le volte in cui si parla di progresso. La maestra lo ha beccato a disegnare cornicette con la svastica sul quaderno di scienze e ha reagito ostentando indifferenza. Si parla di inclusione nei libri di pedagogia ma un bambino che sembra uscito da un film sul quarto reich sarebbe da ostracizzare, lui e i suoi genitori che non controllano le barzellette sugli ebrei nel duemila e sedici con i forni, le saponette e i paralumi per le abat-jour. Dall’edificio di fronte uno studente di lirica si sta esercitando con i vocalizzi. Il circle time si divide tra chi scoppia a ridere e chi tenta di imitare il cantante. La maestra è comprensiva ma ricorda che anche loro hanno diritto esercitarsi, i cantanti lirici intende, altrimenti come potrebbero prepararsi ai concerti, ai provini e agli esami al conservatorio. Semmai l’errore è suo, della maestra intendo, non ha chiuso la finestra prima della lezione come faceva da bambina quando studiava pianoforte e il vicino violinista, in un palazzo di musicisti, la disturbava malgrado fosse un vero talento. E in quell’istante non vede l’ora che sia pronto il nuovo auditorium della scuola, così potrà insegnare ai bambini a suonare e urlare e a coprire, con le loro voci indomite, ogni rumore superfluo.