e voi non ditelo a nessuno

Standard

Ci sono età nella vita in cui la cospirazione si può esercitare singolarmente, e detta così è palese il paradosso considerando l’etimologia del termine che trasmette l’intesa tra individui e il concerto di intenti per uno scopo unanime di carattere sovversivo. Ma questo non significa nulla se ci sono amici invisibili a disposizione o se siete costretti a trascorrere molto del vostro tempo libero da soli. Casi tipici di ragazzini di città con genitori molto impegnati, figli unici o con fratelli troppo grandi o troppo piccoli. O anche adulti e anziani annullati dalla misantropia, vittime da uso compulsivo dei social network che poi alla fine se ne stanno chiusi in casa tanto fuori non c’è di meglio. Anarchici isolazionisti folli in grado di esercitare velleità sanguinarie fai-da-te, quelli che si scaricano il toolkit per la costruzione dei cacciabombardieri con la stampante 3D da Internet, per intenderci. Iniziamo presto, però, con queste cose e secondo me è meglio perché così invece uno si sfoga da piccolo e poi, quando è grande, ci ride su. Oddio, qualcuno invece peggiora con l’età e spesso ha genitori troppo distratti per capire che certi capricci o gesti ripetuti sono il preludio di una latente sidrome depressivo compulsiva.

Per il resto sono certo che se ci prendiamo la briga di smontare i giochi preferiti dei ragazzini qualche sorpresa ce la possono riservare. Il bello dei segreti è proprio quello di non dirli a nessuno ma di scriverli su bigliettini segreti e di nasconderli in posti segreti come l’interno dei settori di cui si compone il cubo di Rubik. Il piacere di tramare in autonomia mette le farfalle nella pancia prima della maturazione che poi lega tale reazione a ben altre eccitazioni. Ci avete mai provato? Se lo smontate, e dovreste riuscirci con la versione originale, i settori hanno degli sportellini e dentro sono vuoti, c’è lo spazio per un foglietto di carta ripiegato con il nome della vostra amata oppure anche qualche microdose di sostanza illegale, e scusate se ho rotto la poesia ma questa è la dimostrazione che non dovreste liberarvi dei giocattoli appena crescete e vi vergognate di essere stati infantili. Perché lì dentro nessuno troverà mai nulla. Stesso discorso per certi vani di contenimento delle batterie, pensate a cose come una sveglia elettronica, io ne avevo una gialla che faceva un segnale fastidiosissimo che mi spaventava ogni volta. Erano i tempi della prima media e non avevo ancora capito come ci si organizzasse per i compiti così la puntavo alle cinque per finirli in tempo. Ma poi le sveglie cadono dal comodino quando è buio e i foglietti nascosti, se uno non ci sta attento, sono destinati alle attenzioni di occhi indiscreti. Certo, mi direte, dipende che piani cospiratori c’erano scritti su. Ma questo non lo dirò mai, perché la validità di certi segreti mica è soggetta a scadenza.