Alle ragazze dellāartistico piace far le strane ma mica si lasciano puntare come tutte le altre. Stanno sedute al tavolo più esclusivo della Sala da The e ordinano un punch al rum dopo lāaltro alle nove del mattino. Noi proviamo a fissarle dritte negli occhi impiastrati di eyeliner con quell’approccio che ĆØ tipico del gioco delle parti alla nostra etĆ , ma loro non si lasciano intimorire e tengono botta. Al massimo, se una si scoccia, non ci mette niente a sedersi dandoti la schiena, che ĆØ il solito modo umiliante di dire che no, grazie, non mi interessi. Le studentesse dellāartistico sono abituate a un genere di ragazzi cosƬ trasgressivi che noi ce lo possiamo scordare. Io li conosco perchĆ© ne frequento un paio, darkettoni come me, che comunque non sono cosƬ trasgressivi come quelli che hanno giĆ fatto anche qualche esperienza con lāeroina. Ma nella Sala da The i ragazzi dellāartistico nemmeno ci mettono piede, tanto ĆØ un posto ordinario dove passare le mattine in cui si salta o cāĆØ sciopero e non si va a scuola.
Stamattina ĆØ tutto chiuso perchĆ© ĆØ nevicato e siccome qui non ĆØ le dolomiti gli autobus slittano, sbandano e si mettono pericolosamente di traverso. Nessuno ĆØ provvisto di pale per pulire i marciapiedi nĆ© di sale, per questo lāassessore ha deciso che ĆØ meglio lasciar stare tutti a casa. Noi però non vogliamo perdere nemmeno unāoccasione per darci da fare. Con tutto quel bianco in giro, poi, noi vestiti tutti di nero siamo lāesatto contrario di come sono le cose. CāĆØ cosƬ bianco in giro che persino noi siamo attoniti, stringiamo gli occhi a fessura per non farci abbagliare. E conciati cosƬ come i Bauhaus ĆØ facile notarci, con tutta quella neve in giro, cosi per farci una canna in santa pace dobbiamo trovare un luogo più appartato del solito.
La pratica dellāappetito chimico la sbrighiamo con cappuccio e brioches in quel bar di provincia dal nome sorprendentemente raffinato, puntando le ragazze dellāartistico che sicuramente hanno fumato anche loro. Parlano delle loro discipline derivate dalla pratica della riproduzione della realtĆ e noi, che al massimo riusciamo a malapena a citare filosofi e autori latini, non sappiamo trovare una scusa per intrometterci nella conversazione. Sono truccate pesantemente e anche se si vede lontano un miglio che ascoltano la nostra stessa musica sembra che a loro non interessi socializzare con noi.
Per quello dopo un po’ ci scocciamo e ce ne andiamo. Quella stessa sera ci sarĆ uno spettacolo comico di Gino Bramieri, al teatro comunale. Siamo ancora belli cotti quando Gino Bramieri si mette al nostro fianco a osservare dei capi di abbigliamento da gente di un certo livello in una vetrina davanti alla quale ci fermiamo dopo, rientrando a casa, ma solo per vedere nel riflesso se la pettinatura cotonata ha tenuto bene. Vorrei dirlo a tutti che Gino Bramieri ha sfiorato il mio cappottone nero con il suo montone da milanese, ma mi scappa da ridere, sapete tutti vero come ci si sente quando si fuma un po’ di erba la mattina.