accogliere chi inizia con una smorfia

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Mettetevi nei panni di chi deve usufruire di un servizio. Costituire la prima esperienza ufficiale di chi eroga tale servizio può dare adito a preoccupazioni e ciò è comprensibile. Ma chissà quante volte siete stati la prima volta professionale di qualcuno senza saperlo e non ve ne siete nemmeno accorti, anzi, alla fine del servizio avete pensato che figata, questa persona che mi ha erogato il servizio di cui avevo bisogno lo ha fatto proprio bene. O magari non avete avuto l’opportunità di pensarlo subito a caldo perché vi trovavate sotto anestesia totale. Voglio dire, anche i chirurghi prima o poi iniziano a guidare le danze nei vostri organi e apparati senza nessun tutor esperto alle spalle che interviene per salvarvi la vita. C’è stata una prima volta sul posto di lavoro che tutt’ora occupiamo per chiunque. Mi piacerebbe raccogliere qualche testimonianza delle prime volte sul posto di lavoro e mettere in serie un po’ di esperienze, e ora che lo scrivo mi pare anche di aver già trattato l’argomento, quindi questa non è la prima volta che ne parlo ma non c’entra, questo è un altro discorso.

Il punto invece è che se siete degli espertoni di qualche professione e vi presentano qualcuno che di lì a poco rivestirà un ruolo simile al vostro e quel qualcuno ha, come può succedere a chi si accinge a iniziare, zero esperienza, quando chi ve lo sta presentando vi dice che quel qualcuno non ha mai fatto il lavoro che andrà a fare – pur avendo, almeno in teoria, tutti i crismi per poterlo svolgere – evitate di fare quella tipica smorfia con la bocca storta di lato che è la corrispondenza visibile diretta con il vostro scetticismo. Muovere entrambe le labbra serrate di lato avvicinando la bocca verso l’orecchio e comprimendo la guancia che vi sta in mezzo non è certo il benvenuto più caloroso che si possa dare e serve unicamente a demoralizzare il neofita di turno. Al contrario, è più opportuno dilatare entrambi gli angoli della bocca spingendoli verso le due opposte direzioni, sollevando gli zigomi e mostrando anche un po’ di denti, in quella meravigliosa espressione – la più accogliente e la più motivante di tutte – che si chiama sorriso. Date fiducia, fatelo per me

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