il mercatino dell’usato di Cormano, ogni sabato mattina

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Se siete qui per cercare notizie sul mercatino dell’usato di Cormano, ecco qualche info base: si svolge qui e invece qui c’è la pagina dell’ente organizzatore per avere maggiori dettagli. Da quello che so, il mercatino si tiene sempre, in ogni stagione, ogni sabato mattina. Quella che trovate sotto è una specie di recensione, non me la prendo se non la leggete.

Lo stato dell’arte della civiltà dei consumi ha più di un risvolto, a partire dal consumo del pianeta stesso fino agli scarti dovuti al nostro tenore di vita. Mi riferisco ai rifiuti più o meno convertibili, ma di questo aspetto noi non abbiamo una percezione rispondente al vero perché, a meno che non mi leggiate da qualche favela suburbana seduti su una montagna di fuffa, il nostro immaginario circa quello che succede dopo la raccolta differenziata si esaurisce in un buco nero di sentito dire.

Esiste però una vita dopo la morte delle cose parallela alla discarica, una visione escatologica del paradiso del riuso con tanto di sacerdoti, adepti e rito periodico a celebrazione di questa filosofia. Ogni sabato mattina a Cormano, periferia nord di Milano, ha luogo un mercatino che definire dell’usato è quantomeno riduttivo. Ma il termine stesso mercatino non dà l’idea della vastità dell’evento, della quantità di offerta e di domanda, della mole di roba ammassata su bancarelle di risulta e sull’asfalto e dello spirito dell’iniziativa, e se non vi è mai capitato di visitarlo è un’esperienza che consiglio caldamente. Da una parte è istruttiva, infatti, perché può darci l’idea di quante cose acquistiamo, scartiamo, rompiamo, perdiamo o anche ci vengono sottratte che poi finiscono in questa economia parallela della seconda mano. Dall’altra ci permette di capire quante persone la alimentano e, credetemi, non ne faccio una questione etica perché i motivi del successo del mercatino di Cormano e della quantità di persone che lo visitano – io stesso ne ho considerato l’utilità per la ricerca di una bici usata per mia figlia, che poi non ho trovato – sono molteplici a partire probabilmente dalla povertà sia di chi vuole acquistare cose non nuove per risparmiare e di chi vuole venderle per guadagnarci qualcosa.

Ci sono poi quelli in cerca di un’occasione, chi ha bisogno di un pezzo di ricambio, i collezionisti di ogni genere di bene, i veri seguaci della religione del riuso con il loro intento di salvare il pianeta evitando l’immissione nel mercato di prodotti in surplus. A me però ha colpito la tipologia di prodotti disponibili e chi, davvero, ha bisogno di cose come ciabatte di plastica da piscina usate che, oggettivamente, si trovano nuove a pochissimi euro in qualunque negozio cinese, oppure telefonini di primissima generazione evidentemente fuori uso, scarpe spaiate in uno stato che non vi dico, elettronica di ogni genere ma troppo recente per un’accezione vintage, oggettini e soprammobili in quantità industriale e qualunque componente di qualunque cosa in tutta la gamma delle condizioni dal semi-nuovo all’arrugginito irrecuperabile, il tutto lungo un’area vastissima, provare per credere.

Questo, insieme alla tipologia di merce in vendita e all’underground umano sia dalla parte dei venditori che degli acquirenti, fa del mercatino di Cormano un’esperienza irrinunciabile per avere uno spaccato della società dei margini, della periferia geografica e umana a cui apparteniamo e dei bisogni indotti a cui dobbiamo rispondere anche quando non ci possiamo permettere di esaudirli. Se qualcuno di voi si appresta a scrivere una guida dell’Expo 2015 o anche di Milano, suggerite ai vostri lettori una visita al mercatino dell’usato di Cormano, periferia nord, un sabato mattina, per tornare a casa e osservare quello che si possiede da un nuovo punto di vista.

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