quelle domeniche da solo in un cortile a passeggiar

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Quando si parla dei ragazzini super-impegnati e sballottati dal corso di fumetto all’allenamento di basket alla lezione di basso tuba non riesco a solidarizzare con i detrattori di questo estremismo pedagogico. Cioè a caldo provo tenerezza per i nostri figli che non hanno mai un momento per potersi annoiare in santa pace come facevamo noi, almeno parlo per me, che poi alla fine non mi annoiavo mai perché qualcosa, anche se in casa da solo – essendo cresciuto in città con entrambi i genitori lavoratori – trovavo sempre di nuovo da fare. E vi assicuro che, almeno prima dei bombardamenti mediatici delle emittenti commerciali, mettersi davanti alla tv dei ragazzi era davvero l’extrema ratio, anche perché mica c’era ancora il telecomando e fare avanti e indietro dal divano al televisore sembrava molto più faticoso che leggere un libro o allestire una guerra con i soldatini Atlantic.

Poi però ci rifletto e tutto sommato i teorici radicali dell’efficientamento infantile che sovra-organizzano il tempo ai ragazzini li capisco, perché alla fine anche noi siamo così. Se vi raccontassi come ha trascorso l’estate mia figlia chiamereste immediatamente il telefono azzurro. Non a caso mia moglie ed io la vediamo un po’ disorientata alla vigilia della ripresa della scuola, anche se ricca di nuove esperienze. Vacanza studio in Inghilterra, campus con la squadra di pallavolo, viaggio a Berlino con la mamma e poi le ferie vere e proprie in Sardegna, il tutto inframezzato dalla partecipazione al campo estivo organizzato dall’oratorio. Insomma, per lei gli ultimi mesi devono essere stati belli impegnativi.

Ma quando incontro chi è rimasto qui, a ciondolare in bici tra la gelateria e i gavettoni degli amici al parchetto con quaranta gradi, in mezzo a quelli più grandicelli già con la sigaretta in bocca in un tripudio di slang, linguaggi coloriti e smartphone con il volume a palla (per quanto può essere a palla il volume di uno smartphone) e le rime di Fabri Fibra o Fedez, sono meno pentito del tour de force a cui abbiamo sottoposto nostra figlia. Mi sono confrontato con altri genitori e, naturalmente, ci sono gli apocalittici e gli integrati anche su questo tema. Da qui, anche se so che è facile ragionare da adulto, penso che se se mia mamma e mio papà avessero fatto lo stesso con me gliene sarei stato grato. Voi che ne pensate?

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