quel qualcosa è arrivato

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Questo mese siamo rimasti senza soldi e la colpa è solo nostra. Ogni giorno si legge di gente che soccombe alle più subdole tecniche di truffe in Internet. Oggi vanno di moda i ricatti online, il termine tecnico per questo tipo di crimini informatici è ransomware. Come ai tempi della spie durante la guerra fredda quando ti iniettavano un veleno e se non scendevi a compromessi ti negavano l’antidoto e ti mandavano all’altro mondo, così oggi ti si installa un virus nel pc di casa come nel sistema che genera le tessere magnetiche che aprono le porte delle stanze degli alberghi e sei fottuto. Se non paghi svelano ai tuoi figli che frequenti siti porno (il pc di casa) o ti lasciano a non saper che risposte dare in balia di clienti che hanno prenotato una stanza e chi si è visto si è visto (il sistema delle porte dell’albergo).

A noi è arrivato un messaggio il cui subject diceva “Chatbots Gruppi Facebook Mutuo Digital”, l’abbiamo aperto credendo che il nostro prossimo disco si sarebbe intitolato proprio così e da lì sono iniziati i guai. Il messaggio diceva di trovare soddisfazione in qualche cosa a fronte del pagamento di tutti i nostri risparmi, altrimenti ci sarebbe stato inibito per sempre l’accesso a ogni nostro profilo personale su Internet. Posta, internet banking, social network, persino questo blog. Tutto bloccato.

Ma chi suona rock non può trovare soddisfazione, è una conseguenza del peccato originale, la colpa primordiale per aver contribuito a dare autorevolezza a un sistema che ha concepito le parole di “I can’t get no satisfaction”. Così presi dalla disperazione siamo stati in banca (un bonifico via Internet, come dicevo sopra, era impossibile) e gli abbiamo dato una valigetta con dentro tutti i nostri risparmi. Noi, i Rolling Stones e tutti i miliardi di canzonettari che stanno in mezzo ai due antipodi abbiamo trascorso decenni nell’attesa di qualcosa fino a quando, come dice il titolo di questo post, quel qualcosa è arrivato ed è un’esperienza così irripetibile che fatta una volta non c’è verso che si presenti di nuovo. Molti di quei miliardi di canzonettari ci sono già passati e ora chissà dove si trovano, meglio non indagare.

Ma ci sono dei presagi. Per esempio quando si attraversa quella fase della vita in cui si considera trovare parcheggio un piacere. E da quando invecchiare è così di moda, la pratica del trattenere quanto più possibile dalla vita ha soppiantato i più longevi passatempi con cui da secoli donne e uomini di ogni estrazione e latitudine amano trastullarsi nel tempo libero. Collezionisti, cake-designer, birrai artigianali, fotografi e persino jazzisti della domenica hanno messo in cantina i loro ferri del mestiere, anzi, dell’hobby per questa nuova patologia del sovraccarico sentimentale che sta spopolando nella realtà e anche sui social. Ci sono gli anni-killer, come quello terminato da poco, che hanno abbastanza fegato per far piazza pulita, nostro malgrado. Noi ora però dobbiamo rimboccarci le maniche e metterci al lavoro, c’è così tanto da fare per recuperare i nostri risparmi. Per questo vorrei far fruttare in qualche modo questo blog. Incornicerò la prima banconota da dieci euro guadagnata dandovi il consiglio più efficace per aiutarvi ad arrivare alla vostra destinazione almeno un po’ più consapevoli di quello che vi aspetta.

3 pensieri su “quel qualcosa è arrivato

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