apoteosi a 64 bit

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Con l’ultimo aggiornamento di Windows 10 si ha accesso a una libreria di foto che si visualizzano prima di inserire la password e avviare il tutto davvero straordinarie, molto meglio del laghetto di montagna con lo zaino rosso preso a metà. Ce n’è addirittura una con due scalatori presi da distante e uno dà la mano all’altro per superare l’ultimo passaggio e conquistare la vetta. Ci pensavo questa sera mentre ero a tavola in un ristorante italo-giapponese delle periferia nord di Milano. Ma il consiglio che mi sento di darvi non è tanto quello di scaricare l’ultimo upgrade al vostro sistema operativo per cambiare finalmente panorama. Piuttosto cercate invece di non organizzare cene per comitive di persone (un valore maggiore o uguale a venti) in locali frequentati da comitive di persone. I contro di una scelta così scellerata potete immaginali da soli: intanto non si riesce a intavolare nessuna conversazione data la dispersività del contesto e, soprattutto, il fracasso che le comitive con il loro vociare fanno. Si mangia di merda e se anche si mangia non tanto di merda si deve aspettare così tanto tempo dal momento della comanda a quando ti viene presentato il cibo nel piatto che qualunque cosa ti venga messa nel piatto alla fine dici che si mangia di merda.

Ma la situazione peggiore è quando hai qualcuno nei pressi – e torno al primo punto – che vuole intavolare una conversazione con te che magari hai già preso due birre medie per ammazzare il tempo visto che non ti hanno portato ancora nulla da mangiare.  Con la coda dell’occhio e dell’orecchio cerchi in tutti i modi di agganciarti a un’altra conversazione in modo che chi vuole intavolarne una con te desista. In caso non ci riusciate, il trucco è di spostare gli occhi da volto dell’interlocutore verso qualcosa che necessariamente richieda la vostra attenzione (per esempio un bicchiere vuoto da riempire) e mentre l’interlocutore aspetta che voi riposizioniate lo sguardo su di lui per andare avanti con il suo monologo a quel punto alzate lo sguardo ma verso un altro obiettivo in prossimità del suo, in modo che sembri una svista e non un intenzionale cambiamento di interlocutore. L’interlocutore pensa che qualcosa di più importante vi abbia sviato dal suo intento e, a quel punto, il gioco è fatto.

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