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A Bresso c’è un centro specializzato in visite mediche sportive la cui sala d’aspetto ospita una mostra di dipinti di Andy dei Blu Vertigo, il biondo polistrumentista della band che ha lanciato Morgan. Andy dei Blu Vertigo è un personaggio che balza agli occhi perché ricorda tantissimo Martin L. Gore, il biondo tastierista, purtroppo oggi anche chitarrista, dei Depeche Mode, e il fatto che una band come i Blu Vertigo che per certe cose si atteggiava ai Depeche Mode avesse un membro che si ispirava a Martin L. Gore creava – ai tempi – un corto circuito di citazioni in un contesto al limite del situazionismo. Ci chiedevamo cioè se fosse possibile avere una identità originale di band per una band dalla matrice derivativa ma che aveva trovato il successo contribuendo, con canzoni proprie, alla divulgazione del culto per gli anni ottanta e quanto atteggiarsi a Martin L. Gore potesse risultare credibile facendo composizioni originali.

Andy dei Blu Vertigo lo avevo dietro di me al concerto degli Air nel 2000 o 2001 ma si trattava di una situazione molto diversa rispetto a vederne le opere nella sala d’aspetto di un centro medico. Avendo l’appuntamento sono rimasto il tempo necessario per le visite e non sono riuscito a gustarmi a fondo i quadri presenti. Il centro medico è super-organizzato. Prima ti chiamano in un ambulatorio per le visite più veloci e le domande di routine. Dopo qualche minuto un secondo medico ti fa l’elettrocardiogramma sotto sforzo. Non ti sei ancora ripreso dalla fatica della cyclette che un terzo dottore ti sottopone al controllo della pressione e ti ausculta respiro e battito cardiaco. Dev’essere quello più alto in grado perché è lui che mette la firma definitiva sul certificato medico, ma da come mi ha liquidato si vedeva che aveva fretta e voleva evitare un rallentamento della produttività. Mi ha chiesto che sport facessi ma ha frainteso il nome della disciplina, storpiando il mio “circuit training” in “circus” e basta. Prima si è sorpreso che da ragazzo avessi fatto poco sport, poi mi ha fatto i complimenti per la pressione e per il fatto che non fumo e al momento del commiato, stringendomi la mano prima di darmi il certificato, mi ha augurato “buon circus”.

Avrei voluto correggerlo ma la porta era già aperta, lui troppo zelante e il tempo a disposizione scaduto. Nella concitazione mi sono persino dimenticato, prima di uscire, di fare qualche foto ai quadri di Andy dei Blu Vertigo da pubblicare a corredo di questo post ma, se siete interessati, non credo ci siano problemi a dare un’occhiata quando preferite. Forse Andy dei Blu Vertigo è di Bresso e, per vedere la mostra, non è nemmeno il caso di prenotare una visita medica sportiva.

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