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A fine anno si chiuderà anche “Total Control”, il progetto di sperimentazione psico-sociale avviato a Ghost Town (Florida). La cittadina statunitense è stata sottoposta, a partire dallo scorso gennaio, alla tecnologia di full-laser scanner comportamentale V-Foam®. Gli spazi pubblici e privati all’interno del perimetro urbano sono stati soggetti alla copertura capillare tramite il più innovativo sistema di rilevazione delle dinamiche interpersonali sempre più al centro del dibattito che, detto in parole povere, consente di sgamare in modo proattivo le cattive intenzioni dei cittadini nei confronti del prossimo e della cosa pubblica. Il sindaco di Ghost Town, la repubblicana Fancy Muller, si è dichiarata più che soddisfatta dagli analytics dalla società appaltatrice dell’infrastruttura tecnologica e della piattaforma di elaborazione delle informazioni, la multinazionale indiana Flaff Scan. Una posizione tutt’altro che condivisa dalle associazioni del territorio che si sono opposte a quello che è stato definito peggio di un panopticon e del grande fratello messi insieme. È tutta da verificare inoltre l’assenza di implicazioni sulla salute dei cittadini dall’esposizione alle onde elettromagnetiche di tipo Iota che, al di fuori dell’usuale spettro, in teoria non dovrebbero mettere a rischio la nostra incolumità. Resta il fatto che la sirena di alert che si attiva a ogni intenzione di “reato” ha permesso di cambiare idea in tempo agli abitanti di Ghost Town pochi istanti prima dell’irreparabile: dai mozziconi non gettati in terra alle manifestazioni di insofferenza del prossimo fino ai più comuni gesti di maleducazione quotidiana. L’esperienza ha però indotto le autorità a istituire il blocco dei tosaerba. I cittadini potranno rasare il prato solo un giorno al mese e tutti insieme, per non disturbare i vicini ogni santo giorno. Un provvedimento che sono in molti a pensare che dovrebbe essere preso anche da noi, considerando che ci siamo resi conto di quanti cazzo di giardini da curare ci siano intorno alle nostre case proprio grazie al lockdown e allo smart working.

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