turuturuturu banana

Standard

Quest’anno ho un bambino autistico tenerissimo e quasi per nulla oppositivo rispetto a come ce lo avevano presentato le colleghe dell’infanzia. È a funzionamento bassino ma è uno dei pochi che quando entra in classe la mattina viene a salutarmi, e sempre con il sorriso. Trascorre i primi quaranta minuti stremato sul banco e quando non è coperto dal sostegno non sono capace di coinvolgerlo in nulla. Fino a quando si sveglia e allora riusciamo a intenderci un po’ di più. Ogni tanto lancia qualche verso dei suoi – da metà novembre è in modalità babbo natale e mi delizia nelle situazioni meno adatte con i suoi HO HO HOOOOOO e non gli è ancora passata, nonostante il carnevale imminente – ma se gli dico di piantarla lì smette subito. Stesso discorso con qualche slancio disfunzionale. Ho visto però che rivolgendosi a lui con gentilezza desiste all’istante. Nelle ore con il sostegno probabilmente soffre il fiato sul collo e si innervosisce. Strappa dalle mani dei compagni i giochi che vorrebbe possedere, si sdraia sul pavimento, strilla. Nell’insieme, a parte il primo giorno che per lui dev’essere stato l’equivalente di uno sbarco in Normandia degli stati d’animo e che mi aveva fatto temere il peggio, dà molti meno problemi di altri suoi compagni noiosi, petulanti, infantili e bisognosi di attenzione senza soluzione di continuità.

L’unico problema è che nei rimasugli delle lezioni, quando non c’è niente da fare e chiedo di proporre qualche ascolto musicale da condividere con i compagni, mi chiede di mettere “turuturuturu banana”. La prima volta ho faticato a interpretare la richiesta perché ha tutti i difetti di pronuncia possibili e si fa una certa fatica a capire quello che dice. In più si esprime a raffica e la dizione ne risente. Ho tentato di scrivere nel campo delle ricerche di Youtube proprio le parole “turuturuturu banana” senza successo. Ho sopravvalutato l’algoritmo con cui altre volte, a fronte di titoli farneticanti e pronunce in inglese più che discutibili traslitterate fedelmente, avevo avuto fortuna. Poi qualcuno ha capito e mi ha suggerito di cercare “bing” e così l’ho trovato. Un video dal titolo “La Canzone della Banana” da 6,9 Mln di visualizzazioni pubblicato 5 anni fa. 10+ minuti di cartone animato in cui due entità dalla dubbia natura cantano una canzone che è un misto tra “Manamanà” di Piero Umiliani e “Tequila”. E da quando ha capito la mia passione per la musica mi sollecita l’ascolto decontestualizzato dalle lezioni di musica di “turuturuturu banana” nei momenti meno appropriati, tanto che un giorno non ce l’ho più fatta. Non possiamo ascoltare “turuturuturu banana” ogni volta che me lo chiedi, gli ho detto. Perché non chiedi alla mamma di metterlo? In più è lunghissimo, dura un’eternità ed è tutto uguale. Qui cerchiamo di ascoltare canzoni, non video in cui la musica è un di cui, e poi evitiamo di richiedere lo stesso brano, cerchiamo di scoprire musica nuova. Ma non è servito a nulla. Puntuale, ogni giorno, basta che io abbassi la guardia per un instante, che si palesi un momento destrutturato che lui parte all’attacco. Maestro, mi chiede, possiamo sentire “turuturuturu banana”?

Così, qualche giorno fa, mi sono sentito in colpa. Non posso dirgli sempre di no, anche perché non si arrabbia ma insiste e so che non c’è via di scampo. Quando è rientrato in classe, qualche minuto prima della fine del mio turno, prima della mensa, dopo che l’insegnante di sostegno lo aveva portato fuori per seguirlo nelle attività previste dal suo piano personalizzato, senza dirgli nulla ho fatto partire alla LIM “turuturuturu banana”, versione integrale, dall’inizio alla fine. Non appena ha riconosciuto la sua hit è rimasto con un sorriso stampato sulla faccia per mezzo minuto buono, un’espressione che non dimenticherò mai. Poi mi ha guardato e si è fatto capire bene. Maestro, mi ha detto, questa è proprio una bella sorpresa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.