alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 20.02.13

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Corriere.it, “Lessico, ideali e speranze di un popolo trasversale”: Per quel poco che conta, il nostro sondaggio artigianale su quaranta elettori grillini in una piazza Duomo dove non c’era posto per uno spillo e per il dubbio contava 21 delusi Pd, 8 delusi Lega Nord, 5 del Pdl, e sei debuttanti nell’urna.

Rael, “Fangàla”: Che fatica informarsi in italia. Ci fossero ancora giornalisti che fanno del loro mestiere una professione seria sarebbe più semplice. ma non me ne viene in mente uno.

sasaki fujika, “Vince Grillo, ha già vinto”: Ad esempio, la Francia eroga corrente all’Italia, se un domani decidessimo di uscire dall’area Euro, ciò che oggi paghiamo 1 costerebbe 30; non so se immaginate gli scenari intermedi (ce ne sono milioni) ma quello finale è che la Francia smetta di fornirci corrente elettrica perché sa benissimo che non la pagheremo mai. Il grillino medio pensa che tanto la Playstation non è la vera felicità (e per me lo è); quando poi siete pronti all’esercizio intellettuale che vi porta al cospetto di idee balzane quali “il polmone d’acciaio”, “le chemio terapie” o, che so, i cazzo di freezer e il cibo che marcisce, fate un fischio.

preferireidino, “Il bambino fatto di lacrime”: Portava sempre l’impermeabile anche dentro casa quando non doveva uscire, per non bagnare continuamente i vestiti e doversi cambiare; aveva trovato il sistema di mettere bacinelle e stracci in ogni stanza della casa con cui asciugare il pavimento e teneva sempre a portata di mano fazzoletti e asciugamani.

Canzone del giorno
Jim James: A new life

alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 19.02.13

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Ciclofrenia, “Partiti da non votare assolutamente alle elezioni del 2013”: ho spulciato tutte le liste che hanno presentato la loro candidatura per le elezioni politiche e ho deciso di riportare qui sotto tutte quelle da non votare per alcun motivo (fortunatamente alcune di queste non sono neanche state approvate dal Ministero degli Interni), per aiutare chi come me non ha ancora fatto la sua scelta.

Stefano Menichini, “Chi resterà dopo le elezioni”: Il problema della tenuta delle coalizioni e dei partiti dopo le elezioni l’ha sollevato, non per la prima volta, Bersani a Milano. Aveva sul palco, nello stesso momento, Prodi e Vendola, emblemi di una storia devastante: esaltare la saldezza del centrosinistra contrapponendolo a tutti gli altri poteva suonare provocatorio da parte del segretario del Pd, volendo anche un po’ autolesionista. Invece quasi nessuno ha ripreso la frase di Bersani per ritorcegliela contro. E a ben pensarci, fra i tanti possibili argomenti di propaganda, nessuno usa contro il centrosinistra quello di recare dentro di sé un destino di nuove divisioni.

Leonardo, “Domande che nessuno gli avrebbe fatto comunque”: Senti, io ogni tanto vado sul tuo sito, leggo delle cose. Ma tu ci credi davvero a tutte le cose che stanno scritte sul tuo sito? Le leggi almeno? Ci vai spesso su internet? È da un sacco di tempo che non leggo più niente sul signoraggio. Ma tu ci hai mai creduto a quella roba lì? E se ti sei accorto che era una puttanata, quando è successo?

The Post Internazionale, “Spade e pistole, due storie del 77”: Roma, Piazza Indipendenza, 2 febbraio 1977. Prima foto. Un giovane ai bordi del marciapiede sanguina vistosamente da una gamba. È Paolo Tomassini. Seconda foto. Arriva da dietro un compagno che con la mano sinistra tenta di sollevarlo. Nella mano destra ha due pistole. È Leonardo Fontana detto Daddo.

Radio Free Mouth, “Post-ePay”: Già da qualche tempo, alla fase del pagamento, appariva una scritta “Verified by Visa” che non prometteva niente di buono, richiedendo il mio codice fiscale. Fortunatamente si poteva scegliere di bypassare questa innovativa procedura atta ad elevare il livello di sicurezza, e sia Trenitalia che Alitalia se ne fregavano altamente, della serie: basta che paghi.

Canzone del giorno
Phoenix: Entertainment

alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 18.02.13

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elisabettastradaxpisapia, “spese dei gruppi consigliari nel comune di milano”: Non tutti i politici sono uguali. Non tutti per fortuna usano i soldi pubblici come se non fossero di nessuno, o meglio come se fossero loro. La responsabilità mi sembra sia di casa in Comune, e comunque la maggioranza spende meno dell’opposizione

Esquire, “The Reading List | A Hologram For The King”: Dave Eggers’ new novel is funny, engaging and maybe not quite what you might think.

Luca De Biase, “Così l’Italia si gioca il futuro”: Tra gli ultimi nelle classifiche per investimento in ricerca e istruzione, pessimi nella classifica dell’analfabetismo funzionale, bloccati da un decennio a un tasso di crescita del reddito procapite negativo (Economist), gli italiani sono i primi in Europa come mercato per gli spot pubblicitari in tv. E ora possono vantare un altro primato: l’Italia è considerata il primo mercato al mondo per i giochi d’azzardo online.

Corriere.it, “Modà e l’idea del complotto”: Tipicamente italiano, il concetto di voto utile arriva anche a Sanremo. Cioè, non si vota il proprio preferito, ma il candidato meno sgradito. Potrebbe essere successo nel televoto di sabato.

Gad Lerner, “Ichino: perchè voterò Umberto Ambrosoli”: sulla Stampa di ieri ha dichiarato molto incisivamente: “io non mi sento il candidato di Bersani. La mia candidatura non nasce dalle segreterie di partito, ma da un patto civico. E poi la mia coalizione ha confini diversi, più ampi”.

La Donna Camel, “Un altro arcobaleno è possibile”: Lui si è messo i calzini rossi dell’altra volta, io mi sono messa nello stesso punto della piazza a fotografare.

la versione di chamberlain, “grazie, qualità”: Eravamo nelle nostre case, quando abbiamo sentito la loro canzone in testa alla classifica del Festival. Così ci siamo lanciati sulla nostra collezione di vinili, sui nostri Avion Travel, sulle nostre Mannoie, e ci sembrava che le copertine stessero svanendo, prendendo le sembianze di Kekko, di Marco Mengoni. Le pareti si stavano impregnando della marcetta ossessiva di una Annalisa che non sapevamo nemmeno che esistesse. Ma poi è arrivata la giuria di qualità, un gruppo di cittadini ottimi, i rappresentanti della nostra eccellenza artistica e culturale, i custodi del nostro senso critico.

Un, due, tre, VIA, “Tangenziale”: Pensavo di non poter sbagliare, le prime volte che percorrevo tangenziali con i palmi improvvisamente madidi di nervoso; pensavo con rabbia frustrata che non sarei potuta tornare indietro, che l’abbraccio confortante dell’inversione a U mi sarebbe stato precluso, che non avrei potuto nemmeno fermarmi a pensare, con la protezione fragile e ballerina delle quattro frecce. Ed era così, infatti.

alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 17.02.13

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Andrea Sarubbi, “Pensavo fosse amore“: Non sono l’esegeta del presidente Napolitano, ma le sue parole a Washington contro chi prima ha sostenuto Monti e ora rinnega tutto mi hanno fatto venire voglia di rileggermi un po’ di resoconti parlamentari. Che provocano uno strano effetto, devo dirlo, alla luce di questa campagna elettorale: prima di finire a colpi di invettive reciproche, con l’uno definito “la più grande delusione” e gli altri bollati come “cialtroni”, infatti, il rapporto tra il Pdl e Monti aveva vissuto almeno tre fasi, perfettamente fotografate dai dibattiti in Aula.

Gad Lerner, “Vendola: sui diritti dei gay la vera malattia è l’ignoranza”: Ecco il dialogo con Nichi Vendola sui diritti dei gay, la possibilità di introdurre le nozze omosessuali in Italia e la polemica con il sindaco Alemanno sull’omofobia a Roma.

Wu Ming, “Beppe Fenoglio 50 anni dopo. «Appunti orali» tratti da un’intervista”: Non saprei dire perché Fenoglio non sia citato con la stessa frequenza di altri, nelle interviste si citano spesso Pavese e Calvino, si cita Sciascia… Forse Fenoglio ci è rimasto impresso per motivi che hanno a che fare con l’epica, al fondo i romanzi di Fenoglio sono romanzi d’avventura, Dante Isella diceva che Il partigiano Johnny è come Moby Dick, forse è quell’afflato lì che ci ha colpito. Per noi l’avventura non è solo intrattenimento, è una modalità di intervento nel reale, non solo permette di veicolare contenuti che in altri modi sarebbero meno veicolabili, ma (soprattutto!) fa emergere la pulsione a immaginare un mondo diverso, l’avventura serve a quello, ha sempre un connotato di utopia.

Fabrizio Goria, “Altro che noia, il Sanremo di Fazio fa furore”: Quello che doveva essere il Festival dell’austerity (vedi il bilancio tagliato del 10%) è stato invece quello della buona musica. Dopo le performance di Asaf Avidan, di Stefano Bollani e di Caetano Veloso, sono arrivate quelle di Daniel Harding e di Lutz Forster. Erano anni che Sanremo non prendeva una piega così sfacciatamente jazz. Meglio così. Soprattutto, per fortuna che le sterili polemiche del primo giorno, in cui Maurizio Crozza fece il suo classico repertorio, hanno lasciato spazio a quello per cui Sanremo è nato: le canzoni.

Canzone del giorno
Azealia Banks – Harlem Shake

alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 15.02.13

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Internazionale, “I miei dubbi su Beppe Grillo”: Sono insopportabili anche le idee antieuropeiste, e di conseguenza anacronistiche, ribadite in continuazione dal comico. Per non parlare poi della scarsa democrazia all’interno del Movimento e della conduzione molto personalistica imposta da Beppe Grillo. Insomma ci sono tutti gli ingredienti per rendere Grillo un politico spiacevole e antipatico ai miei occhi.

#ItaliaGiusta o i cattivi di Gotham City

L’Infelice Jules Dufresne e la Redenzione di Shawshank, “Mammine Incredibilissime”: MAMMINE GIOVANISSIME è una pagina Facebook gestita e popolata da giovani (ma non giovanissime, quasi sempre e a dispetto del nome) donne il cui apparente unico scopo nella vita è propagare il più possibile il proprio corredo genetico e la propria fierissima opposizione alle pastoie odiose della sintassi italiana, e, in subordine, fornirne prova all’internet.

Non leggere questo blog, “La nuova vita di Joseph”: Pagina 13, “La nuova vita di Joseph”, imperdibile “infografica” del Corriere della Sera.

Canzone del giorno
Almamegretta: Onda che vai

alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 14.02.13

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Carmilla, “Kathryn Bigelow: Zero Dark Thirty”: E’ vero. Ma è vero anche il contrario. Non si giustifica, né si scusa, né si fa apologia della tortura in Zero Dark Thirty. E neanche la si critica. Sbaglia chi cerca di “assolvere” la regista. C’è una guerra, estrema, feroce, non ci sono mezze misure. Il film procede con gli archetipi classici del genere thriller-spy story, al quale appartiene a pieno titolo. I nemici sono decisi a tutto, stragisti, esseri mimetizzati, senza personalità, abbastanza disumani.

Yellow Letters, “Sveglia”: Adesso ho capito perché ti piace puntare la sveglia mezz’ora prima e poi svegliarti, prendere il telefono, inserire l’ora giusta e abbracciarmi di nuovo – sapere di avere mezz’ora così, di dormiveglia e tepore, col gatto che ci salta sul letto e cerca di infilarsi tra noi che ci giriamo, cinque minuti faccia a faccia a dirci buongiorno, cinque minuti di te che mi avvolgi e mi dici, tra poco vado a prepararti il caffè

Diciotto Brumaio, “Mentre tutto precipita”: “Ormai la comunicazione interpersonale diretta tra umani si sta riducendo al minimo, salvo in quei casi nei quali un vecchio porco chiede a una signora certe cose. I bonobo tra loro conservano rapporti di comunicazione e relazione più diretti e rispettosi. La comunicazione dei sapiens assomiglia invece sempre più a un cinguettio, anzi, a degli stridi cablati in fibra ottica.”

minnelisapolis, “controluce tutto il tempo se ne va”: Il narratore onnisciente lo sa, poteva dirmelo che la prima scena dell’ultimo film di Altman è ambientata in quell’autobus fermo per farci colazione nella città di un grande scrittore, un grande fumettista, un grande musicista funky. Quella. Se il narratore onnisciente lo sa, lo dicesse a brezny dell’oroscopo di non dirmi che se non ho un amante per performance erotiche pressoché sacre (o non so l’inglese?) mi basta immaginarlo.

alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 13.02.13

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L’Espresso, “Ciclone Crozza, chi c’è dietro”: Il cuore del sistema è in un palazzo nella periferia popolare di Milano, zona viale Monza, via Belli 14. L’area è quella di Unica Video di Paolo Baraldi, studi e redazioni tv per Mtv dalle origini poi anche La7, dove trasmettono Gad Lerner, Daria Bignardi e Geppi Cucciari: 5 mila metri quadri di cui 2 mila occupati da Crozza & Co.

ciwati, “2maroni“: Maroni ha cambiato look. Si è tagliato i capelli, ha una montatura trendy, e ha detto che nella Lega hanno fatto pulizia. Peccato che non possa cancellare con un colpo di scopa anche il passato, e con esso la serie interminabile di promesse mancate e parole rimangiate dai leghisti. Insomma, pare proprio che ci siano due Maroni: quello che dice, e quello che poi non fa.

Distanti saluti, “Berlusconi, il sesso, e le donne che – uh uh uh! – lo fanno”: E naturalmente il punto non è il contesto, non è che Berlusconi sia un ex presidente del consiglio né che sia in pubblico. La tristezza umana di quei commenti non ha nulla a che fare col contesto in cui sono pronunciati. E, ancora di più, non c’entra nulla con “la dignità di donna”, come hanno detto in molti, né con l’essere volgare/esagerato/fuoriluogo – ognuno ha diversi standard di volgarità: dire le parolacce non ha nulla a che vedere con le battute à la Berlusconi.

La Privata Repubblica, “Gloria e vita alla nuova tecnocrazia”: Proprio questo weekend ho capito quanto possa essere straniante assistere alla campagna elettorale di Scelta Civica. Ero alla stazione dei treni e fissavo uno di quei monitor disseminati sulle colonne. All’improvviso – in mezzo a réclame di bionde procaci che si fanno scivolare cubetti di ghiaccio tra le tette e il trailer dell’ultimo, fottuto film di Fabio Volo – sul monitor è apparso Mario Monti. Già, era proprio lui.

Malvino, “[…]”: Sulle ragioni che avrebbero spinto Benedetto XVI alla rinuncia dell’ufficio petrino ci tocca sentire le ipotesi più fantasiose, mentre la più banale pare sfugga a tutti: si tratta di un 86enne che soffre da tempo di seri disturbi cardiocircolatori e che in anamnesi ha almeno tre episodi di ischemia cerebrale (Roma, 1988; Bressanone, 1992; Les Combes, 2005).

Masticone, “L’esame di maturità”: L’esame di maturità è stato uno dei momenti più bui della mia vita. La prima grande debacle. Io che, nell’opinione comune di quelli del mio condominio ero “la speranza bianca”, l’uomo che avrebbe cambiato l’ordine delle cose, scoperto la cura per il cancro, viaggiato alla velocità della luce, fallii miseramente la prima grande prova scoprendo che non so reggere nè la tensione, nè lo stress, come ogni buon italiota che si rispetti.

Canzone del giorno
The Monkees – (I’m Not Your) Steppin’ Stone

alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 12.02.13

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ciwati,”ecco che cosa guardava Maroni”: la satira in testa

the italian game, “1981. Il saluto romano del neofascista Mario Tuti.”

Valigia Blu, “Il ciclo della notizia delle dimissioni del Papa”: infografica

alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 11.02.13

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Dario Pappalardo, “Vita agra di un traduttore”: L’ultima indagine europea del Ceatl (Consiglio europeo delle associazioni dei traduttori letterari) assegna all’Italia la maglia nera nella tutela dei suoi traduttori. Poco importa che sia la stessa nazione di Pavese, Pivano, Fruttero. Se un contratto nazionale rimane ancora un miraggio — i compensi sono stabiliti dalla trattativa privata con l’editore — la remunerazione minima degli italiani è superiore solo a quella dei colleghi di Croazia, Lituania, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia.

Giovanna Cosenza, “I doppi sensi sulle donne, da Berlusconi a Marcorè”: Sei un avversario politico di Mara Carfagna? E allora critica ciò che propone e fa come donna politica. Vuoi fare satira? E allora inchiodala alle inconsistenze e ai tic di ciò che dice, evitando ogni allusione alla sua avvenenza e al suo passato da soubrette.

Theselbmann, “Papa don’t tweet”: Ringrazio Ratzinger soprattutto perché Justin Bibier non è più Trending Twitter. E questo è un bene. Lo ringrazio perché ho imparato una cosa nuova: il Papa può abdicare. Non sapevo che fosse possibile abdicare per il Papa.

Marco Sarti, “Il Papa lascia, ma a scomparire è la campagna elettorale”: Si chiama notiziabilità. Il Papa abdica, rivoluzionando le tradizioni della Chiesa, e la campagna elettorale scompare dalla scena. Giornali e tv sono tutti sul Pontefice. Non potrebbe essere altrimenti. Questa sì, è giustizia divina. La surreale corsa al voto cede il posto a una storia più importante. Anzi, reale.

Phastidio.net, “Fuori controllo”: Questa è solo l’ultima di una ininterrotta serie di assurdità che, se dovessero essere ricondotte “solo” ad una forma grave di analfabetismo economico e finanziario sarebbero già inquietanti, in quanto proferite dal soggetto che ambisce a tornare a “guidare” il paese verso il baratro. L’alternativa (cioè che si tratti di deliberate menzogne) è ancora peggiore, perché ci infligge un gravissimo danno nei consessi internazionali.

Canzone del giorno
The Lions – This Generation

alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 09.02.13

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Wu Ming, “Rasta Notes. Rivelazione, rivoluzione e reggae (dal cazzo-di-posto-in-cui-stiamo)”: Il reggae, il suono e il senso della musica, è stato uno degli elementi che hanno tenuto lontano molti skinheads della prima ora, a metà degli anni ’80, dalle derive che hanno colpito e segnato lo stile all’interno del quale ho vissuto molti anni. Il Reggae diceva senza mezzi termini che il sistema è sbagliato, al punto da essere perverso e mostruoso. Lo faceva utilizzando chiavi retoriche e soluzioni apparentemente lontane da quelle del punk, la musica che avevamo amato e amavamo e da cui provenivamo. Il reggae dava apertura, intelligenza, conoscenza di problemi come il razzismo, l’organizzazione gerarchica basata sulle gradazioni di colore della pelle che è implicita nell’attuale “equlibrio mondiale”, e questo, per una fazione all’epoca impantanata nella prospettiva della gang di strada, era un modo per non finire fottuti fino in fondo.

oBBroBBrio, “Un imperdibile concorso letterario”: “Racconti di merda” è un concorso letterario che premierà il più pedante, stucchevole, orrido racconto che le vostre menti riusciranno a ideare. Si partecipa con un racconto breve (limite di mille parole), e sono previsti premi sensazionali per i primi classificati. Niente male, visto che è tutto aggratis.

Potato Pie Bad Business, “Top 5 – musiche balcaniche dell’oggi”: Senza pretese di volerne sapere più di voi, ma con l’idea di potervi far scoprire una melodia nuova: da sentire verso le 18.30 col pensiero di una birra, quando vi vengono le voglie di oriente e di balli sfrenati, quando avete un sacco voglia di fare all’amore.

onirismi et onanismi, “anatomia di un sabato pomeriggio qualunque”: Le quattro e quarantacinque sono un buon orario per iniziare a vedere un film e scivolare dritti fino alla cena, e evitare di decidere chefare.

Termometro politico, “Maestro tuttologo, maestro unico o maestro artigiano?”: Proprio così: mi sento un artigiano. La fase intellettuale del lavoro si svolge (quasi) tutta al di fuori delle ore di insegnamento. La testa, e non il corpo, studia, programma, corregge, valuta, trova soluzioni, compila documenti, propone screening, test, progetti…ma nelle mie ore con i bambini mi metto il grembiule, mi rimbocco le maniche e …sudo.

Canzone del giorno
Suuns – 2020