i no che aiutano a crashare

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Quindi, tutto quello che vi posso offrire è qualche consiglio su come districarvi in questo pianeta tentacolare che è l’Internet a elevato tasso di democratizzazione, che poi il mio suggerimento è evitare di immischiarsi nei fatti degli altri, non cadere nelle tentazioni di discutere, rispettare il prossimo più di quanto già non facciate nella vita reale, ricordarsi di cancellare la cronologia quando visitate siti poco edificanti dal punto di vista della vostra brand reputation soprattutto con i vostri famigliari.

D’altronde, l’impareggiabile vantaggio di praticare la misantropia è che si evitano discussioni. Meno comune è lo schifare la gente su Internet, giacché l’anonimato mette la nostra faccia e i relativi connotati al riparo e ci consente di dismettere le nostre responsabilità in un paio di click. Così è molto più salubre tenersi lontano dai commenti sui siti di informazione compresi quelli che, almeno in teoria, dovrebbero essere meglio frequentati. Starsene alla larga nel senso di non leggerli nemmeno, addirittura fermarsi al titolo delle notizie se le notizie parlano di cose come i morti annegati, fenomeni migratori, primarie PD, manifestazioni di dissenso popolare e cronaca nera tout court.

E mi rivolgo soprattuto a voi a cui interessa il parere della gente. Perché? Perché leggete, elaborate, dissertate e cercate di rispondere e di convincere? Perché vi confrontate lungo i commenti dove vi si lascia spazio apposta per azzuffarvi? Quale interpretazione può esserci oltre il fatto in sé, in tutti questi casi di oggettiva evidenza delll’accaduto?

Non c’è muro di gomma più gommoso di tutto quello che i più fanno rientrare nella categoria dei socialcosi. Date retta ai dummies, quelli veri a forma di manichino, che ci hanno sbattuto la testa. Fermatevi prima di premere l’invio, dite di no alla vostra polemicità, farete del bene a voi stessi.

19 pensieri su “i no che aiutano a crashare

  1. Sono d’accordissimo.. beh, magari il parere uno può anche darlo, ma credo che ci sia (come nella vita reale), modo e modo e che poi, accertato il dissenso, uno debba pure “mollare la presa”. E poi.. come sempre io, se un sito non piace, basta evitare di leggerlo, no? Al pari di quando si càpita su un canale televisivo che non ci garba… premiamo su un altro pulsante e via! Grande Plus, un salutone 🙂

  2. Io consiglio sempre ccleaner, da avviare prima (per non dare a quei server info su dove siete stati prima) e dopo le sedute di navigazione politicamente imbarazzanti. 🙂 Va configurato, però.

    Fermarsi prima della polemica è sempre molto difficile. Solo con molto allenamento ci si riesce.

  3. l’ho avuto in prestito per un po’, lo usavo per suonare con una delle prime versioni di Cubase. Ho avuto un Olivetti M24, ancora funzionante. E ho 46 anni, comunque.

  4. Quando arrivo a casa lo leggo. Io l’ultima volta era il 2009, o 2008. Cubase sx 3, mi pare. Con allegati tutti gli altri, tipo Reason, etc…

    P.s. comunque ti chiedevo dell’Amiga 500 per sapere se giocavi a Kick Off2, che è l’unico gioco di calcio al quale abbia mai giocato in vita mia.

  5. non vorrei sbagliarmi, ma sull’Amiga avevo solo Ports of Call, su cui ho passato ore ed ore. Ma a parte pochi casi, non sono mai andato matto per i videogame, sono sempre stato molto scarso

  6. Anche io. Scarsissimo. Ero (e sono stato) un fenomeno solo a quel gioco, con il quale ho giocato nottate intere con mio fratello, tuo coetaneo (io ne ho trentacinque). Poi ho smesso, ché sono passato all’hd recording, con il quale ho ‘giocato’ nottate intere, oltre alle mattine e ai pomeriggi. Poi ho smesso.

  7. A volte rimango esterrefatta nel vedere lunghe sequenze di commenti a commenti e ricommenti a ricommenti e ricommenti dei ricommenti a ricomenti dei ricommenti… vuoi che continui? Tienti la tua opinione o spendila in miglior modo, dico io. Ma io valgo per uno.

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