Il fatto che facciamo a gara a fare citazioni musicali che possano rimandare al coronavirus la dice lunga sul modo in cui siamo cresciuti. Il problema è che le cose possono cambiare. Abbiamo vissuto un’epoca di relativa pace, di sviluppo, di democrazia e di tranquillità economica e sociale. Ma provate a chiedere a chi abita nel terzo mondo, in medio oriente, o anche solo alle regioni che hanno subito catastrofi naturali e terremoti. Un giorno stai a scrivere stronzate sul tuo blog e quello dopo i contagi di un’epidemia arrivano a quota 2263. Ci sono situazioni di emergenza che comportano la clausura, la limitazione della libertà, la povertà, la perdita del lavoro, l’indigenza, persino la morte e, paradossalmente, questa è la vita. Non c’è nessuna civiltà tecnologicamente evoluta che non ne possa essere esente. Pensate alle famiglie di origine ebraica nella Berlino degli anni 30, oppure a quello che succede in Siria, quelli che si avventurano sui gommoni per sbarcare a Lampedusa e i nostri antenati sulle navi dirette in America. Purtroppo accadono cose che cambiano il corso della vita, individualmente e coralmente, ma questo non c’è bisogno che ve lo dica io. La cosa che mi colpisce – a parte quello che dice la gente a proposito di ciò che succede – sono le persone che sono diverse da me. Nel senso di molto diverse: chi sceglie di fare il dirigente scolastico, chi sceglie di pilotare aerei di linea, chi decide di diventare attore che è una cosa che non farei mai. Oggi ne ho conosciuto uno, un signore anziano che fa parte di una compagnia amatoriale. Si vedeva che faceva l’attore perché sfoggiava una personalità a cui non potrò mai aspirare per indole. Anzi, ne aveva così tanta che forse erano due in un corpo solo. Per consolarmi ho chiamato il mio ristorante cinese preferito ma, a conferma di quello che si legge in giro, è chiuso e fa servizio solo d’asporto. Il proprietario, che è molto simpatico, si è scusato e così poi gli ho chiesto scusa io, per tutto. Dimenticavo: la citazione musicale contestualizzata al momento è “Isolation” dei Joy Division, in questa versione sbarazzina dei New Order.