niente da insegnare

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Il mio consiglio è di non seguire gruppi Facebook che raccolgono insegnanti. Continuate a godervi la scuola dalla platea e risparmiatevi il dietro le quinte. Per fortuna le comunità professionali interessano solo gli addetti ai lavori. Non mi verrebbe mai in mente di iscrivermi a una pagina in cui gli amministratori di condominio si scambiano i segreti del mestiere, fermo restando che non mi viene in mente niente di meno appassionante di una riunione con le altre famiglie che abitano il mio palazzo. Ieri sera si sono incontrati tutti nello spazio comune per prendere decisioni importanti di cui dovrei interessarmi, prima o poi, solo che poi li sento gridare sino dal secondo piano e mi chiedo perché mai dovrei unirmi a loro. Se vi iscrivete, invece, a un gruppo Facebook di insegnanti potreste temere per il futuro dei vostri figli che vanno a scuola. Il fatto è che gli insegnanti su Facebook scrivono da cani. Mi chiedo come sia possibile che un docente laureato possa scrivere così da cani. Anch’io sono un insegnante e scrivo da cani ma vi assicuro che lo faccio apposta perché sull’Internet un po’ indie dei blog è importante scrivere così. Vi assicuro che nelle comunità professionali dedicate alla scuola mi impegno a formulare domande e a fornire risposte nel più corretto dei modi. Vorrei entrare a gamba tesa, in uno di questi gruppi, e chiedere ai moderatori di pubblicare un bel cartello in alto per avvisare gli iscritti che devono impegnarsi quando scrivono, quando postano, quando rispondono. Anche se sono due righe. Anche se sono due parole. Altrimenti, che figura ci facciamo?

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