radio libera (dal blues)

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Della radio mi piace tutto tranne i dj, i presentatori, i programmi, i contenuti rubati da “forse non tutti sanno che” della Settimana Enigmistica, la musica di merda che trasmettono, l’idea che le radio hanno del rock, le risate sguaiate, le voci cavernose e suadenti, le interruzioni pubblicitarie, i jingle autoreferenziali che passano al termine di ogni sacrosanta canzone, certe equalizzazioni pensate per impianti stereo da miliardari, gli accenti iperinglesi che non ce l’hanno nemmeno gli anglofoni madrelingua. Ed è per questo che la radio non la accendo mai. Poi è nata Lifegate, che si prende solo a Milano, ora mi pare anche a Torino, e ora, anche a casa e non solo in auto, non ascolto altro. La metto anche quando vado a correre e sto valutando di disdire l’abbonamento a Spotify. Tutto perché Lifegate trasmette molta della musica che preferisco. Lifegate riflette perfettamente la mia collezione di vinili, con numerosi inserti del mio archivio di mp3. Lifegate poi è migliorata tantissimo da quando non trasmette più blues. Fino a qualche mese fa, ogni due o tre canzoni interessanti, mi toccava cambiare canale perché mettevano un pezzo blues e, se lo conoscete, saprete che il blues è un genere popolato da canzoni tutte uguali che durano un’eternità sugli stessi tre accordi che poi, indipendentemente dalla tonalità, sono sempre quelli. La colpa credo fosse di un noto attempato giornalista musicale fissato con il blues che probabilmente collaborava con la redazione nella definizione del palinsesto musicale. Poi non so cosa sia accaduto ma Lifegate ha confinato il blues in un canale streaming a sé – che evito come la peste, anzi, come il Covid – e sulla frequenza principale – che è 105.1 – del blues non c’è più nemmeno l’ombra. Una scelta che ha migliorato tantissimo l’esperienza di ascolto di Lifegate, tanto che adesso posso dire che, malgrado delle emittenti che si ascoltano non salvi davvero nulla (al netto di Radio Tre e di Sei Uno Zero su Radio Due) ho finalmente trovato una radio perfetta per me. Si chiama Lifegate ma tanto è inutile che faccia pubblicità perché scommetto che, anche voi, ora che il blues è finito, non riuscite ad ascoltare altro.

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