compagni di scuola

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Quando ho cambiato lavoro per fare l’insegnante pensavo che mi sarei trovato in un ambiente composto da persone di sinistra e comunistoni. Vivevo nel mito dei docenti ipersindacalizzati, dell’Unità letta in classe, degli scioperi e delle manifestazioni sotto la sede del Provveditorato e del Parlamento. Non so se invece sia capitato solo a me ma nel mio istituto comprensivo, nel migliore dei casi, c’è gente che si fa gli auguri per gli onomastici e bazzica gli oratori mentre, nel peggiore, ho colleghe che vanno in pellegrinaggio a Medjugorje, partecipano alle veglie di preghiera per Formigoni e postano le news dalla convention di Rimini. In occasione delle festività cattoliche le chat sono tutto un batti e ribatti di gif sacre con citazioni del vangelo annesse e, nei momenti più cupi, è facile che ci si rivolga direttamente al padreterno bypassando le funzioni strumentali, lo staff a supporto della dirigente, il vicepreside, la dirigente stessa, il provveditorato, il ministro dell’istruzione e persino sua santità. C’erano persino i novax, quelli contrari al greenpass e tutto quell’underground della disinformazione lì. Il reggente nominato prima dell’attuale preside era un militante ciellino e, quando era nata l’esigenza di attribuire il nome a un plesso della scuola dell’infanzia che ne era ancora privo, aveva proposto al consiglio d’istituto nientepopodimeno che un cardinale locale. Un prelato che poi, a cercare informazioni in rete, non ne usciva proprio uno stinco di santo. Nella mia scuola non stento a credere che la percentuale che supporta il governo in carica – e che sposa in toto i venti di restaurazione che spirano da qualche tempo – sia elevata, e spero che da voi non sia così. Ma basta leggere gli esiti delle recenti politiche e fare due calcoli per capire che, comunque, un sacco della gente che incontriamo per strada –  e che quindi ci ritroviamo al nostro fianco sul posto di lavoro – sta dall’altra parte. Questo vale anche per le famiglie dei miei bambini. A parte i musulmani e il mio dva cinese, gli altri non sono esonerati da religione e frequentano il catechismo con l’obiettivo di smarcare tutte le tappe dei sacramenti. Lavoro in un piccolo paese di provincia con un elevato tasso di immigrazione dal sud, forse il motivo è quello. Magari chi insegna in città beneficia di più della secolarizzazione.

Un pensiero su “compagni di scuola

  1. Animo candido, il tuo!😃😃😃 unità letta in classe, quando mai! Gli scioperi, poi! E chi li fa più, se ti tolgono circa 70 euro dal tuo misero e risicato stipendio per partecipare al nulla. Però il don Milani dell’immagine postata non ha nulla a che vedere con i tuoi colleghi baciapile, no proprio.

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