MCMLXVII

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La #cultura non va in #vacanza. #Stasera siamo al #TeatroGreco a vedere #Odisseo di #PaoloRossi insieme ad altri #fighetti del #PD. Avrei coronato una giornata di mare estremo con un post su FB di questo tipo se mia moglie non me lo avesse impedito. Sosteneva che nessuno avrebbe colto l’ironia. Ma ne avevo un altro in canna da qualche giorno che forse era ancora peggio. Malgrado siano contemplati dal programma di terza e di quarta, non ho ancora insegnato ai miei bambini i numeri romani ma forse è meglio, così da grandi eviteranno di tatuarsi addosso le date importanti. Faremmo una figura meno tamarra con i numeri arabi, se non fossimo così intrinsecamente razzisti per marchiarci con qualcosa che non è made in Italy. Oltre a essere il popolo più illustrato del mondo – ho letto che abbiamo surclassato persino i Maori come percentuale di pelle impiastrata a cazzo – gli italiani comunque li riconosci anche per come ciucciano in modo forsennato le sigarette elettroniche, l’uso in viva voce in pubblico dello smartphone per le conversazioni, i messaggi vocali e l’ascolto di musica di merda, la narrazione della ricerca di radici e tradizioni e lo starsene imbambolati a guardare il nulla sulle spiaggine sotto l’ombrellone, a parte i #fighetti del #PD come me che leggono libri rigorosamente al profumo di carta. Avete notato che sono quasi spariti gli e-reader? Ci riflettevo in fila nell’attesa che aprissero i cancelli dello spettacolo di cui sopra fino a quando a una carampana palesemente di sinistra al mio fianco è partita la suoneria del telefono che era l’Internazionale. Anch’io l’avevo impostata sul mio Nokia 8110, era il millennio scorso, ma rispetto alla facilità di gestione degli audio dei dispositivi di ultima generazione, allora era uno sbattimento che non vi sto a raccontare. Anzi, ve lo racconto a chiusura di questo aggiornamento sulle mie vacanze estive. C’era un programmino online in cui era possibile comporre melodie alternando le note e le pause. La suoneria, una volta pronta, bisognava inviarla via SMS al proprio telefono e bastava un clic per installarla correttamente. Un’ultima cosa: in Sicilia hanno votato in massa Schifani e si vede.

Un pensiero su “MCMLXVII

  1. Catia

    Nel 1998 mi consegnarono il mio primo cellulare aziendale e ci caricai come suoneria “Just like heaven” dei Cure. Non avevo il programmino, ma un pezzo di carta con la sequenza di caratteri che caricavo ogni volta che per qualche motivo la configurazione si scassava. Ricordo ancora l’ ansia quando ero reperibile e nella notte quel suono sembrava volermi consolare per quello che mi aspettava. Poi fu la volta di “Should I stay or should I go”, però a quel tempo bastava prendere il file da internet, un giochetto. Una volta lasciai il telefono sulla scrivania mentre andavo in bagno. Al mio ritorno, un collega mi disse :”Gajarda la musichetta, me pare pure conosciuta. Se la semo sentita tutta. Tutti e 80 qua dell’ open space”.
    Adesso la policy aziendale impedisce questo genere di personalizzazioni. Le musichette standard fanno schifo, lascio la vibrazione e peggio per loro se non sento.

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