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Solo un veloce promemoria per quelli che su Dice sono in lista d’attesa per un biglietto per “Alcuni Aneddoti Live”. Purtroppo gli organizzatori non ne vogliono sapere e non danno nemmeno a me gli ingressi omaggio. Pensavo di poter riservare qualche posto ai lettori più affezionati, c’è gente che riceve la mia newsletter dal 2010 e non si è ancora disiscritta, se ci penso roba da matti, ma il limite dell’automatizzazione dei processi è proprio che ogni scorciatoia andrebbe a scapito della tracciabilità e della trasparenza e ricordate che io non ricavo una lira che è una in più rispetto al mio cachet. Vi prego anche di non presentarvi all’ingresso di servizio, o meglio presentatevi perché spero di potervi abbracciare a uno a uno, ma non potrò neppure lasciarvi sgattaiolare dietro le quinte. Ci sono certi omoni addetti alla sicurezza che non vanno tanto per il sottile e non vedono l’ora di farsi belli con il proprietario della struttura, che peraltro mi dicono essere uno storico elettore di estrema destra.

Farò il possibile per non arrivare sui gomiti alla serata dell’evento. Come per le precedenti edizioni, il rischio che qualcuno spoileri il programma in anticipo o sveli l’identità dei componenti della redazione mette a dura prova il mio sistema nervoso. Oggi, durante l’intervallo a scuola, origliavo persino i miei alunni intenti nella pratica del dissing, un giochino da maranza e preso dalla cultura hip hop con il quale sperimentano la tenuta nervosa delle due mie alunne che si punzecchiano sin dalla prima. Sono intervenuto giusto in tempo per evitare che si passassero reciprocamente le unghie sulla faccia ma questo non ha impedito che si prendessero a spintonate in bagno subito dopo. Purtroppo per loro le ho colte in flagrante e ho segnalato il comportamento a entrambe con una bella nota sul diario ed è un peccato che non sia ancora entrato in vigore il gravemente insufficiente, altrimenti l’avrei inaugurato con questo exploit.

Poi la cosa è finita lì ma il mio nervosismo ormai era salito alle stelle. Nell’intervallo lungo ho retto a malapena tre o quattro brani del loro repertorio trap pop e mi sono tenuto a stento dall’insultarli per i loro gusti pessimi. Una di loro, che peraltro non partecipava nemmeno al gruppo di ascolto sotto la LIM, ha biasimato la mia insofferenza rispetto ai loro ascolti ricordandomi quella frase fatta sui gusti e sul discuterne che, lasciatemi dire, lascia il tempo che trova. Ho imposto di spegnere casse e pc e siamo passati a parlare del ramadan che, a breve, le compagne egiziane osserveranno ma la mia attenzione oramai se l’erano giocata definitivamente. Ho pensato così che, in una delle sessioni parallele di “Alcuni Aneddoti Live”, magari quella dedicata alla carenza di band di ragazzini nel nostro paese, potremmo trattare anche questo tema. Sentitevi comunque liberi di suggerirmi altri spunti o condividere le vostre considerazioni qui sotto nei commenti. In ogni caso, ci si vede dal vivo prestissimo, e non vedo l’ora.

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