In ufficio, tra colleghi, ci si dà del tu e le ragioni sono molteplici quanto ovvie. Seconda e terza persona sono di ostacolo alla collaborazione e ai buoni rapporti interpersonali anche verso i vertici, creano barriere alla comunicazione e formano gerarchie verticali che vanno a ridurre la confidenza tra i collaboratori. Non solo: impediscono di portare al lavoro quella parte di noi stessi che altrimenti lasceremmo a casa e di cui le aziende si fanno vanto, e non lo dico come una cosa negativa. D’altronde, non so voi, ma io qui ci passo otto ore e cerco di essere più a mio agio possibile.
Nel mio ambiente, poi, siamo tutti giovani e lo so, ho scritto siamo anche se io sono tra quelli più vecchi, ma anche in aziende più tradizionali e abbottonate non ho mai sentito darsi del lei. Poi si prende esempio dalle aziende americane grazie alla diffusione delle multinazionali in cui l’inglese è la prima lingua e lì, come sapete, tra tu e voi non c’è differenza. Anzi, se mi permettete una battuta un po’ antipatica, nel mio ambiente forse ci si dà più dell’io, nel senso che da queste parti è così florido di personalità egoriferite che trovare qualcuno che si rivolge a qualcun altro è una bella sfida. Comunque se un giorno verrete a lavorare qui, e scriverei spero di no per voi ma solo perché così vi trovereste ad avere me come vicino di scrivania e non lo scrivo perché so di essere letto da persone con cui ho rapporti professionali. Anzi in questo caso sappiate che lo faccio solo per dare un po’ di pepe ai miei post e aumentare il traffico così potete dormire sonni tranquilli, sono la persona giusta per la vostra comunicazione su blog aziendali e social media. Dicevo che se un giorno entrerete qui sappiate che vi si chiederà subito di darci del tu. Continua a leggere