I colleghi che poi diventano ex, per loro o altrui volontĆ , quando li incontri sanno di fresco e non di stantio come quelli che ancora lavorano con te, che hanno il sedere e la schiena a forma degli arredi del tuo ufficio, i riflessi dei colori della intranet sulla faccia e sui capelli, persino il puzzo delle lavorazioni che seguite insieme sulle dita e sugli abiti invernali. I colleghi che sono diventati ex li baci sulla guancia che ĆØ bella fresca e non perchĆ© fuori fa freddo, ma perchĆ© nei mesi in cui non li hai piĆ¹ visti sono rinati in un’altra agenzia, si sono ricostruiti una vita. L’entusiasmo – che puĆ² essere di facciata, sia chiaro, ho preso una decisione importante e me la sto facendo piacere – sembra fatto di goccioline vaporizzate sulla pelle.
O meglio, i colleghi che poi diventano ex sembrano automobili appena uscite da una riverniciatura, fuori sono proprio belle e scintillanti, chissĆ se c’ĆØ stato bisogno anche di qualche intervento di manutenzione, una controllatina ai freni, o la cinghia addirittura per chi ĆØ oltre i centoventimila chilometri. Hanno a loro volta nuovi colleghi, si incazzano con nuovi responsabili, ma si sa che dall’altra parte, quella che oggi l’ex-collega rappresenta, ĆØ tutto diverso, ĆØ la novitĆ , ĆØ lui/lei a stare sotto il riflettore. L’argomento di cui parlare. La vetrina.
PerchĆ© io cosa potrei dirti se non cose che sai giĆ . C’ĆØ quella che ha preso il tuo posto, sƬ ĆØ simpatica ma devo dirti per forza mai come te, altrimenti che ex collega sarei. Se ci rivediamo a pranzo ĆØ perchĆ© sono stato tuo complice dei tuoi piani di fuga, l’evasione premeditata con la notizia di sottobanco sugli annunci visti in giro, qualcuno te l’ho anche inoltrato io quando ho saputo che eri stufa. Poi il segreto del colloquio, le ore di permesso e l’esito che hai condiviso prima con me e poi con tutti. E mentre mi racconti capisco perchĆ© i colleghi non sono amici, o meglio lo sono ma ĆØ un po’ diverso perchĆ© quello che ci accomuna ĆØ la busta paga o i suoi surrogati, non ci siamo scelti, non ci siamo conosciuti volontariamente. CiĆ² non significa che non fossimo legati, le pause pranzo e la macchinetta del caffĆØ, le lacrime nei momenti difficili, sƬ ci sono state anche quelle.
Ma non parliamo piĆ¹ del passato dai. Sicuramente lƬ ĆØ tutto diverso, ci sono le scrivanie e il tavolo della sala riunioni in tinta con i colori dei muri che sono in tinta con il brand aziendale, tutto sa di anguria. CosƬ quando entri la mattina ĆØ come tuffarsi in un frappĆØ di lavoro, sputi qualche nocciolo e ti rimbocchi le maniche, e forse ĆØ questo il profumo nuovo che hai. Sai di quel brand lƬ, quello che ti ha fatto un bel contratto a progetto, spero per te sia un profumo di quelli che non vanno piĆ¹ via.