sbagliare è umano, perseverare perché no

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Se vedete qualcuno che sbaglia ma è convinto che sta facendo la cosa giusta io direi di lasciarlo perdere, non sentitevi in dovere di mostrargli la procedura corretta così da una parte si evita di peccare di presunzione – sempre meglio tenere un tono dimesso anche quando si ha ragione, sapete che chi vince senza vantarsi vince due volte – dall’altra non si mandano a ramengo l’autostima e le certezze di una persona. Gli uomini in questo sono insuperabili e addirittura si sono divisi in due correnti per coprire al meglio tutte le casistiche. Da una parte gli amici che sono per la verità a tutti i costi e che vale sia per le questioni amorose che per il modo in cui fai la pizza fatta in casa o per il materiale più efficace per mensolare il box. Dall’altra gli esemplari alfa classici che comunque come si comportano loro non c’è paragone al mondo. Notare però che rientra anche nella categoria della presunzione chi non cerca mai aiuto, che poi è l’esasperazione del non chiedere mai indicazioni quando si è in difficoltà in macchina e a questo proposito sono certo che i sistemi di geolocalizzazione e i navigatori satellitari sono una conquista tutta maschile, non a caso purtroppo l’ingegneria è ancora una nostra prerogativa e ci scommetto che se fosse il contrario al posto del Tom Tom le scienziate donne avrebbero brevettato un sistema per partorire in modo indolore. Il punto quindi è che non c’è nulla di male a commettere errori e lo stesso vale per aiutare il prossimo a porre un rimedio, ma in generale trovo corretto intervenire solo quando è richiesto a meno che le conseguenze, manco a dirlo, non minaccino l’incolumità. Così ne approfitto per chiedervi dove sto sbagliando, che cosa c’è di male in quello che faccio, perché non accorrete in milioni a leggere le mie storie, cosa c’è che non va nei miei libri che nessuno mi chiede di pubblicarli, quali sono gli autori che preferite a me e perché. Se siete amici mi dovete una spiegazione. Se no, mi va bene anche che facciate i so tutto io e mi diate qualche dritta definitiva. Grazie.

12 pensieri su “sbagliare è umano, perseverare perché no

  1. Qualche errore di grammatica ogni tanto c’è, ma nulla che, volessi scrivere un libro dai tuoi post, non si possa rimediare con un buon editor. 🙂 Il titolo di questo post, invece, è genio assoluto.

  2. Non è che non si vogliano comprare i tuoi libri, è che non sò mai se cercarli sotto la B o la
    P di Plus. Poi non sarò Milioni e magari non corro, però insomma dai..

  3. L’italiano vuole l’ammore. Prova con quello e vedi che domani sei in libreria. Ma altrove peró, qui noi ti vogliamo così.

  4. E se vedi uno che ha il prezzemolo tra i denti glielo dici o no?
    Oppure lo dici solo a qualcuno, e se è così a chi lo dici?
    Dipende dal grado d’intimità, di parentela o dalle situazioni?
    Nella bloggeria meglio di te ce n’è pochi, dai retta a un bischero.
    Fuori dai denti e dal prezzemolo? Forse Smeriglia…

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